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Creare un sito web nel 2024

Indice

Serve avere un sito web nel 2024?

Una domanda sempre attuale che va di pari passo con il chiedersi a cosa serve un sito web e se ha ancora senso averne uno nel 2024. Perché un’azienda, un professionista freelance o una qualunque attività professionale o commerciale dovrebbe avere un sito web?

Innanzitutto ci si deve interrogare sull’effettiva necessità dal punto di vista del business.
Per esempio potremmo avere un’attività avviata che non necessita di ulteriore crescita in termini di sviluppo del business, del volume di affari. Quindi una semplice presenza online come una scheda su Google My Business o un account su un social media (Instagram, Tiktok, Facebook, Youtube) potrebbe bastare.
Certamente, affiancare un sito di presentazione contribuisce a rafforzare la presenza.

Resta il fatto che gli anni di pandemia hanno dimostrato che le dinamiche possono essere completamente ribaltate, quindi quanto detto finora potrebbe davvero non essere più valido: senza una solida presenza online si può rischiare di scomparire o comunque dover affrontare una crisi importante.

Ecco perché presumo sia arrivata spontaneamente la risposta alla domanda iniziale.

La questione semmai è che tipo di configurazione è necessario dare alla propria attività online.
In questo caso, occorre una consulenza per comprendere meglio se possa, di nuovo, bastare una web presence, oppure se il sito è o dovrà diventare uno strumento di lavoro a tutti gli effetti, in grado di attirare visite, generare traffico e vendere prodotti o servizi, non soltanto presentare l’azienda o il professionista.

Il sito web deve avere un obiettivo

Come anticipato, il sito internet deve avere uno o più obiettivi.
In teoria, deve aderire al percorso di sviluppo del business che si sta portando avanti, inserendosi nella strategia di (web) marketing in maniera logica, senza essere uno dei tanti canali di comunicazione senza legami con social media o automazione di email.
Tra gli obiettivi abbiamo:

  • Fare branding, ovvero comunicare la propria estetica e la propria etica, cioè l’identità, i valori, la visione, gli obiettivi della marca o del professionista
  • Informare, cioè offrire tutte le notizie riguardo l’attività, i prodotti o i servizi
  • Generare business, sia in modo diretto – come nel caso di vendita servizi online dal proprio sito oppure nel caso degli e-commerce sui quali avviene la vendita dei prodotti – sia in modo indiretto, restando quindi a un livello di vetrina per invogliare l’utente a visitarci presso i nostri punti vendita al dettaglio o centri di apertura al pubblico.

Quindi a chi serve un sito web?

È evidente, quindi, quanto sia davvero utile avere un sito web, ed abbia ancora senso averne uno nel 2024. Ci sono azioni da finalizzare oppure obiettivi di una strategia di marketing che non è possibile raggiungere con i soli social media, per quanto siano potenti ed offrano una migliore esposizione al pubblico e una maggiore interazione con gli utenti.

A voler dividere il web in due tronconi, si potrebbe dire che da un lato c’è il mondo social, e dall’altro quello search, cioè di ricerca.

Premesso che la ricerca viene fatta anche sui social media, va tenuto presente però che questi ultimi sono degli ecosistemi che rispondo a logiche differenti rispetto al mondo della ricerca.
Quelli che un tempo si chiamavano motori di ricerca – come Google – sono diventati a loro volta degli ecosistemi che offrono molto di più di semplici risultati in base a una domanda (query).

Quindi, un sito web serve praticamente a tutti, che si tratti di un personal branding, un blog o un sito vetrina, oppure ci si evolva con un sito internet che sia effettivamente uno strumento di lavoro e quindi automatizzi una serie di azioni che ci consentono di lavorare meglio, in modo più veloce ed efficiente, o addirittura di vendere direttamente prodotti nel caso di uno shop online e-commerce.

Differenti tipologie di siti internet

Esistono vari tipi di siti web. Ecco una lista a titolo esemplificativo e non esaustivo:

  • sito vetrina: sito web aziendale o di presentazione
  • sito istituzionale: sito web che eroga servizi
  • landing page: one-page per presentare e vendere un singolo prodotto o servizio
  • shop online: sito e-commerce per vendere prodotti
  • blog: sito web personale
  • forum: sito web dove gli iscritti si scambiano pareri e informazioni su precise tematiche
  • portale: sito internet che racchiude più realtà dello stesso settore
  • social media: ecosistemi in cui gli utenti condividono esperienze

Creazione siti web

Roma e tutta la Città Metropolitana di Roma Capitale (così come tutta Italia) offre una vasta scelta di agenzie e professionisti freelance (web designer e web developer) che operano nel settore della creazione di siti internet.

Per poter scegliere in modo adeguato, oltre alla valutazione del portfolio dei lavori realizzati, oppure dei clienti che si sono già rivolti al freelance o all’agenzia, o ancora delle recensioni lasciate dagli altri utenti, è importante aver chiaro in mente i motivi per cui si intende creare il sito web e quali benefici ci si aspetta da questa iniziativa.

Avere un sito web è un investimento importante per il proprio brand, quindi la valutazione dell’investimento deve tenere in considerazione le diverse variabili in relazione alle esigenze specifiche della nostra attività. Ecco perché è importante che il sito web venga realizzato su misura, senza soluzioni preconfezionate: va da sé che il prezzo del lavoro possa essere diverso da progetto a progetto e da professionista a professionista.

Quanto costa la realizzazione di un sito web

È possibile però avere una panoramica puramente orientativa dei prezzi per farsi un’idea:

  • Landing Page (1 pagina): tra 450€ e 650€
  • Sito vetrina (5/6 pagine): tra 850€ e 2.000€
  • e-commerce: tra 3.500 € fino a 15.000€

Quanto tempo occorre per realizzare un sito web?

Le tempistiche di realizzazione di un sito web professionale sono correlate alla complessità del progetto. In media occorrono 30 giorni lavorativi per pubblicare online un sito web di 5/6 pagine.
Per pubblicare una landing page posso preventivarsi due settimane di lavoro; invece per un’e-commerce potrebbero essere necessari anche 3-5 mesi, dipende dall’entità del progetto.
Fermo restando le variabili relative al tipo di progetto i tempi di realizzazione dipendono da due fattori:

  1. dalla tempestività di fornitura preliminare di informazioni e materiali necessari alla realizzazione del sito;
  2. dalla velocità di esecuzione del lavoro da parte dei professionisti, al netto ovviamente di problematiche e imprevisti che dovessero verificarsi in fase di sviluppo.

 

Quindi, di conseguenza, i ritardi sui tempi di consegna preventivati posso essere causati anche dalla scarsa o mancata collaborazione del committente con il professionista.

Quanto costa ogni anno il sito web?

In questo caso le variabili sono molte di più, nel senso che innanzi tutto ci sono dei costi fissi che riguardano l’hosting provider. In base alla tipologia di sito (statico o dinamico) e all’azienda scelta come fornitore di servizi, i costi fissi saranno:

  • dominio
  • hosting
  • database

 

con un variare compreso da 30 € a qualche centinaio di euro, in base all’entità del sito, al numero di visite ed al volume di affari generato.

A questi sono da aggiungersi eventuali servizi aggiuntivi per funzionalità specifiche quali per esempio:

  • servizi esterni per la gestione delle pagine legali
  • plugin, add-on, moduli aggiuntivi nel caso di CMS come WordPress o Prestashop

 

In alcuni casi – come gli e-commerce con Shopify – il costo del servizio comprende tutto, anche l’assistenza tecnica, quindi restano esclusi i costi di gestione dell’aggiornamento dei contenuti, che posso essere pari a zero se il sito viene gestito autonomamente dal committente dopo la realizzazione da parte del professionista.

Altrimenti un altro prezzo da considerare riguarda l’assistenza tecnica ordinaria e straordinaria e la gestione dei contenuti da parte di un professionista. In questo caso non si può fare una stima perché dipende dalla tecnologia del sito e dalla quantità di aggiornamenti.

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